L’azienda

Siamo viticoltori da sempre e, in questo mestiere, profondiamo il massimo della passione personale

                 La storia

Ciao, sono Irene. Ci tengo molto a raccontarti la storia della nostra azienda.

La Langa un tempo era un territorio molto povero, difficile da credere, vero?

Tutte le cascine praticavano un’agricoltura di sussistenza ed anche la nostra famiglia, da sempre radicata nella piccola borgata Bricco del comune di Bastia, allevava bestiame, coltivava grano, foraggio ed ovviamente produceva vino Dolcetto e nocciole ad uso personale.

Bisnonno Pinotu ha iniziato il commercio dell’uva fresca, quindi in vigna l’obiettivo era la quantità a discapito della qualità. Il concetto era molto semplice: più frutti, più soldi per la famiglia. A livello logistico siamo le prime colline vicine alla Liguria e con lo scambio uva Dolcetto ed acciughe è nato uno dei piatti tipici piemontesi: la bagna caôda.

Ma è con mio nonno Beppe che l’attività vitivinicola assume un ruolo importante nell’azienda mediante l’acquisto di nuove vigne e  l’inizio della trasformazione delle uve fresche in pregiato Dolcetto destinato ad osterie locali del monregalese.

Dal 1990 invece mio papà Dario ha deciso di trasformare la sua passione in professione focalizzando l’azienda alla produzione di vino e nocciole. In vigna si è posto l’obiettivo di produrre meno uva per ottenere più qualità nel prodotto finale, iniziando quindi ad imbottigliare ed uscendo sul mercato con la sua prima etichetta.

Breve parentesi, tratta da una storia vera…

Quando un giovane si inserisce nell’azienda di famiglia tende a voler stravolgere tutto applicando nuove approcci. Ma d’altronde è anche giusto bilanciare l’entusiasmo giovanile con la saggezza e l’esperienza dei predecessori.

Pensa al giorno in cui papà ha proposto a mio nonno di buttare a terra tralci produttivi per ottenere meno uva, ma con una qualità migliore, lui che per non sprecare nulla raccoglieva anche i grappolini più piccoli. Il suo primo pensiero? Sacrilegio!!!

Ma con la sua infinita intelligenza ha voluto sperimentare con una vigna la tecnica innovativa di papà. Il risultato? Un vino decisamente migliore rispetto agli altri appezzamenti. Ovviamente dopo questo tentativo sia papà che nonno hanno deciso di adottare questa tecnica in tutte le vigne.

Ma non è finita qui, infatti dal 2001 è stata rinnovata la cantina mediante l’acquisto di apparecchiature tecnologiche: dalle vasche in acciaio per la fermentazione all’imbottigliatrice automatica. Le nuove tecnologie si sono innestate sulla base della tradizione che da sempre predilige la genuinità del prodotto.

Io, dopo molti anni di “sfruttamento” (come lo chiamavo io), ho iniziato a lavorare stabilmente in azienda dal 2013. Cresciuta all’ombra di queste figure maschili importanti, ho provato anche io a stravolgere l’impostazione del lavoro senza trascurare la nostra filosofia.

Gli Obiettivi

Ci battiamo ogni giorno contro gli schemi fissi, il pensiero che la maggior parte delle persone ha sul Dolcetto: vino dolce, vinello da bere d’annata ecc..

Ma non è assolutamente così, infatti vogliamo far conoscere il “vero” Dolcetto, in tutte le sue sfumature.

 

La nostra produzione infatti comprende il Rosato ottenuto da uve Dolcetto, il Langhe DOC Dolcetto l’Impronta, il Dogliani DOCG che è anche la base dei blend con il Merlot ed infine  il Dogliani DOCG Superiore. Soprattutto con quest’ultimo vino vogliamo sfatare i cliché legati al Dolcetto, visto che è il nostro orgoglio personale, la massima espressione di questa tipologia di vino, la prova vivente che può essere paragonato a grandi e più famosi rossi piemontesi.   

Le visite in cantina

Ho sempre parlato di nonno Beppe, l’uomo più paziente che abbia mai conosciuto, ma si sa che dietro ad un grande uomo c’è sempre una grande donna. I nonni hanno confermato questa teoria, infatti nonna Gina era forte e cazzuta (si può dire?) insomma portava lei i pantaloni in casa. Da grande donna di Langa ha sempre ospitato i clienti in casa sua offrendo manicaretti ed ovviamente un bicchiere di Dolcetto.

Non abbiamo solamente ereditato l’enorme passione per il lavoro lasciata da nonno Beppe, ma anche la cordialità tipica di nonna Gina.

Dal 2017 infatti abbiamo ultimato le due sale degustazioni, ospitando i nostri clienti in un locale accogliente proponendo piatti tipici della tradizione abbinati ovviamente ai nostri vini.

Ed è così, proprio come succedeva ai nonni, che molti clienti sono diventati amici di famiglia.

Storia, arte, vini e prodotti tipici ti aspettano nella nostra cantina

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