LANGHE DOC BIANCO LIVOR
Unione di tradizione ed innovazione: lo so, si sente spesso questa frase nel mondo del vino, ma il bello del nostro lavoro è sperimentare e provare blend nuovi valorizzando ciò che offre la nostra terra.
Il nostro Livor è composto da 50% di Arneis, vitigno autoctono tipico piemontese e Sauvignon Blanc, vitigno internazionale.
Come mai questa scelta?
Il nostro terreno composto da marna calcarea profonda mezzo metro circa e il sottostante strato di tufo rendeva il vino tipico piemontese -l’Arneis – molto strutturato e poco profumato. Ecco perché nel 2003 papà ha sovrainnestato il 50% del vigneto di Arneis con il Sauvignon Blanc, estremamente aromatico, ottenendo il giusto equilibrio.
Ma non finisce qui, perché per valorizzare il nostro territorio abbiamo preso un particolare della cavalcata dei vizi capitali presenti nella Cappella di San Fiorenzo, ciclo gotico del 1472 che abbiamo nel nostro comune. Il Livor infatti significa invidia in latino.
Per una corretta degustazione:
Non servire il Livor a temperature basse, non necessita di un passaggio in frigo, altrimenti si “ammazzano” tutti i profumi! Ti consiglio di servirlo ad una temperatura di circa 12°.
Cosa fare durante la degustazione:
Documenta con foto, video e condividile sui social taggando @briccocucu_winery
Scrivimi il tuo parere o chiedimi qualsiasi cosa!
ROSATO
VIGNA
Le vigne del Rosato si trovano a 560 mt s.l.m. con esposizione Sud, posizione estremamente ventilata e, non devo neanche dirlo, paesaggio mozzafiato!
100% Dolcetto, la vendemmia ovviamente eseguita manualmente selezionando solamente l’uva migliore e trasportata in azienda all’interno delle cassette.
CANTINA
Le cassette di uva fresca vengono vuotate nella pigiadiraspatrice che, grazie al moto della centrifuga, espelle il raspo e spaccando l’acino si ottiene il mosto.
Durante questo passaggio le bucce ed il mosto vengono trasportati direttamente nella pressa pneumatica, ma a differenza del Livor non viene azionata l’aria compressa per gonfiare il suo polmone all’interno. Infatti si esegue semplicemente uno sgrondo: viene separato immediatamente il mosto dalle bucce, che rimangono all’interno della pressa, e convogliato direttamente nella vasca di acciaio
Finita la fermentazione il vino viene travasato rimuovendo il deposito – in questo caso lieviti esausti – che precipitano sul fondo. Il Rosato inizia la fase di affinamento in acciaio di circa sei mesi sulle fecce nobili.
IL ROSATO NEL CALICE
Ebbene si, abbiamo ottenuto questo colore meraviglioso senza alcun contatto con le bucce!!!!
Ti suggerisco di degustare il Rosato ad una temperatura di 12°, ma come per il Livor anche qui ti consiglio di sperimentare sia la temperatura di servizio che gli abbinamenti di vino.
Ovviamente documenta tutto quanto sui social e tagga la nostra pagina @briccocucu_winery e fammi sapere il tuo parere riguardo a questo vino!
Come hai visto però al rosato manca il nome di fantasia, ma potrai inserire tu le tue opzioni: scrivi nella parte superiore dell’etichetta, pubblica sui social e tagga la nostra pagina. Parteciperai automaticamente ad una specie di contest ed il vincitore potrà condividere con noi una giornata di lavoro in vigna oppure in cantina.
Nell’immagine siamo raffigurate io e la mia amata Luna, il primo essere vivente che vi accoglie qui nella nostra azienda e lo stesso vuole essere il Rosato: convivialità ed unione.
L’IMPRONTA
Premessa:
Vinifichiamo separatamente le nostre vigne che hanno caratteristiche diverse in base all’esposizione, altitudine e tipo di terreno. Sembra assurdo è vero, perché effettuando le stesse lavorazioni il risultato è totalmente diverso, si può quindi dire che ogni vigna offre un vino diverso.
Spiegazione:
L’impronta ha come base l’uva proveniente dalla vigna di “Mutun”, in piemontese la “muta” è la zolla di terra; i nostri nonni hanno chiamato così questo appezzamento per la fertilità del terreno che offre grappoli belli grossi e la zuccherina, passami il termine, “diluita” in questi acini enormi.
Questo vino è la seconda selezione delle uve migliori delle nostre vigne (la vendemmia viene effettuata rigorosamente a mano, selezionando ogni singolo acino scartando il marcio ed il secco). Non è per screditare questo vino, ma come dico sempre dalle cose semplici si ottengono sempre risultati migliori!
Caratteristiche:
100% Dolcetto
E’ il vino che si avvicina di più a quello che bevevano i nostri nonni, infatti abbiamo voluto dedicare questa etichetta a nonno Beppe, che è stata ed è la colonna portante sia in azienda che in famiglia, da qui il nome IMPRONTA.
Non mi piace descrivere i vini con le “solite” caratteristiche, quelle devi trovarle tu!
Abbinamenti:
Durante le degustazioni in cantina L’Impronta viene abbinata a pane e salame oppure un antipasto semplice della nostra tradizione.
Ma se vuoi essere trasgressivo prova questo vino come aperitivo!!!Sacrilegio?
Ma va, ricorda che non esistono schemi fissi, infatti grazie alla freschezza del tannino si sposa bene anche con un tagliere di salumi, focaccia con lardo..insomma sperimenta! Dalla regia mi dicono che con il coniglio è la morte sua!!
La temperatura di servizio dipende dal consumo, se lo provi come aperitivo va anche bene sui 12° oppure 16° con altri abbinamenti.
P.S. RICORDA DI DOCUMENTARE LE DEGUSTAZIONI, PRIMO COMANDAMENTO!
DOGLIANI DOCG
Premessa:
Ci battiamo ogni giorno contro gli schemi fissi, il pensiero che la maggior parte delle persone ha sul Dolcetto: vino dolce, vinello da bere d’annata ecc..
Ma non è assolutamente così, infatti vogliamo far conoscere il “vero” Dolcetto, sperando di fartelo apprezzare in tutte le sue sfumature.
Spiegazione:
Il Dogliani DOCG è la prima selezione delle uve migliori delle nostre vigne. Cosa vuol dire? Immaginate di dividere in tre fasce l’appezzamento, le zone scelte sono quelle con un’esposizione solare migliore.
Fermentazione alcolica sulle bucce di circa 5 giorni, segue un affinamento in acciaio di circa sei mesi più un riposo in bottiglia, anzi vista la buona struttura si presta ad un invecchiamento in bottiglia più longevo.
Abbinamenti:
Solitamente abbiniamo il Dogliani a portate stagionali come la polenta concia, frittate di erbette o bagna caôda.
Io lo chiamo il vino della “domenica” perché si abbina perfettamente a primi piatti con pasta all’uovo e arrosti..insomma quello che cucina nonna la domenica!!