Fa piacere vedere come questa cantina, che fino a cinque anni fa produceva principalmente bottiglioni e damigiane di un rosso discreto che faceva la gioia dei clienti liguri, sia oggi tra le star del comprensorio del Dolcetto di Dogliani.
Una svolta così rapida trova due spiegazioni precise.
Prima di tutto, una superficie vitata di quasi 12 ettari, con buona parte di vecchie vigne di dolcetto, poste nelle migliori sottozone di Bastia Mondovì e Roccacigliè e curate come giardini, e poi la volontà e la modestia di Dario Sciolla che, insieme alla sua famiglia, ha avuto il coraggio di mettersi in gioco e di investire per rimodernare la cantina. Oggi, i fermentini in acciaio inox e le botti di rovere da 15 a 40 ettolitri hanno sostituito le vecchie botti rese inutilizzabili dall’usura.
Inoltre, Dario ha acquistato una piccola ma comoda linea d’imbottigliamento. Per ovviare alla difficile vendemmia 2002, i diradamenti severi e le cernite hanno ridotto la produzione di poco meno della metà, portandola a circa 25mila bottiglie.
Alla base della gamma prende posto un Langhe Dolcetto 2002 fruttato e piacevolmente acidulo. Nel Dolcetto di Dogliani 2002 sono confluite buona parte delle uve migliori, solitamente destinate al Bricco San Bernardo che probabilmente non verrà prodotto.
Ne deriva un Dolcetto fresco e armonico, dotato dei classici sentori di more e di cacao. Il Bricco San Bernardo 2001, selezione di 5.000 bottiglie ricavata da vigne di cinquant’anni e affinata per 18 mesi in legno grande, possiede un gran corpo che sfocia in un finale lungo e morbido, arricchito da sentori di confettura di more e di bacche di ginepro.
Dolcetto di Dogliani Sup. Bricco S. Bernardo ‘01: due bicchieri;
Dolcetto di Dogliani ‘02: due bicchieri;
Langhe Dolcetto ‘02 : un bicchiere;
Dolcetto di Dogliani Sup. Bricco S. Bernardo ‘99: due bicchieri;
Dolcetto di Dogliani ‘01: due bicchieri.
N.B. I giudizi:
- un bicchiere: discreto/buono
- due bicchieri: buono/ottimo
- tre bicchieri: eccellente.