È un angolo di Langa di rara bellezza quello in cui sorge l’azienda di Dario Sciolla, al limite sud ovest della denominazione Dogliani e a ridosso delle Alpi Liguri. Fuori dalle strade del vino e dai percorsi enoturistici, i filari lasciano ancora spazio a pascoli e noccioleti, guardati a vista dal Sacrario dei Partigiani. Qui la famiglia Sciolla si occupa di vino da generazioni. Il dolcetto occupa la maggior parte dei 10 ettari vitati, ma c’è spazio anche per il merlot, che accompagna il vitigno della zona in riusciti assemblaggi nei diversi Langhe Rosso.
Tre soli vini nella batteria di degustazione di Bricco del Cucù non rendono giustizia alla vasta gamma di rossi che Dario Sciolla imbottiglia. Tuttavia sono sufficienti per confermare il lavoro tenace e rigoroso di questo produttore del Monregalese, i cui vini mostrano sempre una certa resistenza iniziale. Come il Dolcetto di Dogliani ’10, viola brillante, intenso e ancora chiuso ma dall’eccellente espressione armonica, con tratti sinceri di tipicità. Se la gioca bene anche il Langhe Bianco Livor ’10, un blend di sauvignon blanc e arneis, dal paglierino intenso e brillante; ricorda note di pesca su un fondo di frutta tropicale, con finale piuttosto lungo e incisivo.